Il presente articolo mira a fare chiarezza in relazione alla figura dello psicologo esperto in alimentazione poichè, in quanto professione dalle molte sfaccettature, necessita di essere approfondita per meglio comprendere le aree di cui si occupa. Infatti, in relazione a bisogni sociali emergenti anche la psicologia subisce dei cambiamenti e tenta di venire incontro a nuove necessità che non necessariamente rappresentano veri e propri disturbi.
In quest’ottica, infatti, le richieste emergenti evidenziano la necessità di:
– fornire un intervento che non sia mirato alla risoluzione di un disturbo. Molte persone oggi non iniziano un percorso psicologico perchè “stanno male” ma perchè sentono che nella propria vita ci sia qualcosa che ha bisogno di un miglioramento richiedendo allo psicologo un supporto/training e aiuto in percorsi di cambiamento al fine di capire dove lavorare per vivere bene al 100%;
– rispondere alla crescente “domanda” di richieste che provengono dalle aree più disparate della salute e di qualsiasi ambito della vita di una persona. In particolare, oggi l’area dell’alimentazione e quella del wellness sembrano essere molto presenti.
Conseguentemente appare indispensabile affrontare queste nuove problematiche e inserirsi attivamente in ambiti di competenza che non si occupino esclusivamente di disturbi veri e propri. È necessario focalizzarsi sul potenziamento e sul supporto ai processi motivazionali e di trasformazione in ambito “salute” più che sulla psicopatologia.
Pertanto, se prima, quando si parlava di disturbi in ambito alimentare ci si riferiva quasi esclusivamente ad anoressia e bulimia nervosa, oggi dobbiamo aggiungere gli altri settori di intervento della psicologia in campo alimentare, ad esempio:
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l’alimentazione del bambino (fobie del cibo, mangiare troppo, mangiare troppo poco, non riuscire a mangiare frutta e verdura);
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l’obbligo di aderire ad una dieta specifica a lungo termine e modificare “stabilmente” il comportamento alimentare (tali diete specifiche si riferiscono a disturbi quali: diabetici, celiaci, obesi non adatti alla chirurgia bariatrica);
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l’alimentazione condizionata da esperienze emotive (emotional eating);
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campagne di prevenzione ed educazione alimentare;
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situazioni di “ossessione” nei confronti del cibo (es. Ortoressia=ossessione per il “cibo sano”);
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disturbi della percezione corporea.
Alla luce di questo, è importante che lo psicologo dell’alimentazione si confronti con gli altri esperti della nutrizione a seconda della problematica portata dalla persona. I professionisti con i quali è frequente che venga in contatto sono: dietologo, nutrizionista, chirurgo bariatrico, gastroenterologo, diabetologo, medico di medicina generale, pediatra, operatore sportivo. Non solo, se pensiamo ai disturbi della percezione corporea e alla grande frequenza attuale di utilizzo della chirurgia plastica che può causare notevoli stress alla persona, lo psicologo avrà contatti anche con psichiatra, chirurgo plastico, chirurgo estetico. In conclusione possiamo dire che gli obiettivi dello psicologo in tale ambito sono senz’altro il benessere psico-fisoco e la scoperta o riscoperta di un equilibrio tra mente e corpo.
OPEN YOUR MIND
FREE YOUR BODY
LIVE YOUR LIFE-STYLE
Dott.ssa Marica Vignozzi